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Il parco di Villa Rocca a Chiavari e lo "Stile Riviera"

Tra la seconda metà dell’Ottocento ed i primi decenni del Novecento nella costa ligure, nelle colline fiorentine e nella penisola sorrentina nasce la moda di coltivare all’aperto alberi e fiori provenienti dalle aree equatoriali, una vera e propria eccezionalità per la nostra latitudine resa però possibile dal microclima della Riviera.


Noti architetti del paesaggio suggerirono giardini con caratteri orientali, ispirati a modelli architettonici rinascimentali, barocchi, ispano-moreschi che verranno successivamente identificati come peculiari dello “stile Riviera”, e l’uso di piante particolari come, ad esempio, palme, mimose, cactacee, succulente, conifere, tutte di provenienza extra europea.

Un esempio di questi giardini sono sicuramente quelli di Villa Hanbury in provincia di Imperia, ma non mancano le realtà più piccole e meno conosciute sparse per tutta la Liguria come, ad esempio, il parco botanico di Villa Rocca a Chiavari.


Villa Rocca e lo “stile Riviera”

Nel Parco di Villa Rocca vengono ripresi i caratteri tipici dello “stile Riviera”: il terreno è modellato in pendii con aiuole irregolari, i percorsi si adattano al terreno e la disposizione delle piante determina una successione di sequenze visive.


Il Parco, ricco di specie rare portate dal Sudamerica, si sviluppa in verticale su diverse altezze, offrendo diversi scorci sui tetti di Chiavari e sul mare; si estende per una superficie di circa 21.000 metri quadrati, con giardini, scalinate, muretti con pietra a vista, delimitato verso monte da un muro di contenimento che lo separa dalla collina soprastante.


La prima tappa del percorso è alle serre restaurate secondo i disegni originali; una di queste è conosciuta come "la bananiera" per la sua caratteristica destinazione d'uso, ancora oggi in voga: la costruzione si sviluppa in altezza per seguire la conformazione della pianta stessa. Diverse sono le aree del parco: il lecceto, le conifere, il camelieto, il palmeto, le piante grasse, il roseto, i bambù, le serre monumentali con le orchidee.

Molto suggestivi sono i giochi d'acqua che animano i laghetti, una grotta artificiale, un Tempietto detto della "Musica" ed il Padiglione del Tè, un manufatto in stile liberty.


Il parco, la famiglia Rocca e la città di Chiavari


La costruzione del Parco Botanico di Villa Rocca si deve alla famiglia Rocca che, tornata dall’Argentina dove si arricchì grazie alle attività commerciali, volle ricreare ambienti di diverse zone del mondo nel terreno adiacente al Palazzo Costaguta, acquistato nel 1903.



Per la realizzazione del progetto la famiglia si rivolse all’architetto genovese Polinice Caccia che portò a termine i lavori nel 1908. Nel 1912 Giuseppe Rocca, ultimo proprietario, donò al Comune sia il palazzo che il parco augurandosi che il complesso potesse diventare giardino botanico e galleria d’arte. Dopo diversi decenni di inagibilità, tra il 1998 e il 2001 il parco è stato oggetto di un intervento di riqualificazione e restituito alla città ed oggi il palazzo ospita al suo interno la Galleria Civica d’Arte.



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