9 cose #Liguria - Fotografare la lavanda in fiore (8/9)

Passapartù | Sogni di Viaggio
8 giu 2020
Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 10 ago 2020

#Giugno è un mese emozionante, l’estate sta iniziando, la scuola sta finendo, le giornate si fanno lunghe, è tempo dei primi bagni al mare e degli aperitivi al tramonto, la natura rinvigorisce e si colora. Chi di voi frequenta i social come noi, sa bene che tra giugno e luglio le nostre bacheche iniziano a tingersi di #viola.

E perchè mai? Perché giugno è il mese in cui fiorisce la #lavanda, uno dei #fiori più amati e fotografati di sempre. Con il suo colore viola intenso, il suo profumo inebriante e i suoi milleusi, dalla cosmetica all’erboristeria, la lavanda è una vera star della natura.

Tra giugno e luglio siamo oramai abituati a vedere centinaia di foto della #Provenza, la regione della Francia meridionale, famosa per le distese di lavanda, tra panorami da cartolina. Il successo della Provenza è tutto merito di una strategia di marketing territoriale e turistico davvero efficace, che ha generato un binomio quasi indissolubile nell’immaginario collettivo: Lavanda = Provenza. La Strada della Lavanda è diventata così la meta prediletta per i tutti gli amanti di questo fiore,

Visto che quest’anno sarà più difficile del solito spostarsi oltre confine, perché non partire alla ricerca della lavanda in Liguria valorizzando le meraviglie celate nella nostra terra?

Forse non tutti sanno che per secoli la raccolta della lavanda è stata una delle attività che sostentavano gli abitanti delle valli dell’entroterra ligure, tra il duro lavoro di ricerca e raccolta dei fiori, la pesa e la trasformazione delle essenze con gli alambicchi.

I liguri usano la lavanda da secoli, nel corso dei decenni poi, il progressivo abbandono delle montagne, ha portato ad un definitivo declino delle attività.

Ancora oggi se si viaggia verso l’entroterra ligure non è difficile trovare cespugli di lavanda spontanea fiorita che nascono sul ciglio della strada, nelle fasce, fra i muretti a secco, inoltre gli amanti del trekking possono godere delle infiorescenze durante i loro percorsi escursionistici.

In queste zone ancora oggi ci sono delle aziende che coltivano e distillano i fiori per creare #essenze ed #estratti da utilizzare in ambito cosmetico, erboristico e medicale.

Passano i decenni, cambia l’economia, ma il mite clima ligure resta sempre tra i migliori in Italia e anche se le coltivazioni di lavanda, non sono di certo state l’oggetto principale delle strategie di marketing turistico regionale, oggi assistiamo ad un’inversione di tendenza e forti del successo d’oltralpe, stanno rinascendo antiche tradizioni e attività dedicate alla coltivazione, raccolta e trasformazione di questo fiore.

A partire dalla metà di giugno i germogli si aprono anche in Liguria e regalano un #bouquet di colori dalle mille sfumature di viola e blu.

Ma in Liguria quindi dove si trova la lavanda in fiore?

In Liguria è possibile vedere, conoscere, annusare (e fotografare) la lavanda in fiore in queste località:

In Valle Argentina, sulle Alpi Mistiche, nell’entroterra di Arma di Taggia è possibile visitare l’ANTICA DISTILLERIA CUGGE dove da 3 generazioni la famiglia Cugge raccoglie e trasforma la pregiata lavanda spontanea di montagna. Un’azienda storica a conduzione familiare orientata su coltivazioni naturali che rispettano la natura e l’ambiente.

Accreditata anche come fattoria didattica, all’#AnticaDistilleriaCugge sarà possibile visitare i campi di lavanda spontanea, ammirarne i colori, conoscere le sue proprietà e i prodotti da essa ottenibili.

A COLLE DI NAVA dove a luglio si festeggia la festa della fioritura e della raccolta.
A SESTA GODANO in Val di Vara (SP) dove da qualche anno è stata fondata l’Azienda Agricola i Prati di Venere
Al LAVANDETO DI ARNICO presso Azienda Agricola La Lavanda di ARnico a Levaggi sopra a Chiavari.

Curiosità A TAGGIA ogni anno a luglio si festeggia la festa della lavanda, che viene spiritualmente associata a Santa Maria Maddalena. La tradizione narrà che la Santa si rifugiò proprio nei boschi intorno a Taggia durante il viaggio in direzione della Provenza.