top of page

Porto Selvaggio: natura, coraggio e storia tra le pinete e il mare

Ci sono luoghi magnetici che travolgono con la loro bellezza naturale, emozionano per la loro storia e non lasciano andare via. Sono luoghi che, se scoperti nel silenzio dell'alba, con il sole che piano piano crea giochi d’ombra, possono trasmettere tutta la loro energia.


Uno di questi è Porto Selvaggio, un'area naturale nel cuore del Salento, che si affaccia sul mar Ionio. Porto Selvaggio deve il suo nome alla natura incontaminata, ma nelle affollate giornate di agosto, l’aggettivo “selvaggio” è più adatto a descrivere le persone che scelgono questo angolo di paradiso per un tuffo al mare.

Quest’area marittima, negli anni, è stata interessata da vari interventi di riforestazione e dal 2006 è diventato un Parco Naturale Regionale nonché area naturale protetta. Il cuore del Parco è la Spiaggia di Porto Selvaggio, una piccola spiaggia di ciottoli delimitata da una bassa scogliera sui due lati. Una particolarità di questo angolo di costa è una corrente di acqua dolce fredda che rigenera nelle calde giornate estive.


Un’altra baia molto suggestiva all'interno del Parco, nonchè punto di interesse archeologico è la baia di Uluzzo: qui, infatti, si trovano numerose grotte come la grotta Cosma, la grotta di Uluzzo e la grotta del Cavallo, famosa per via dei reperti rinvenuti in essa (oggi custoditi nel Museo della Preistoria di Nardò). Qui, infatti, l’uomo di Neanderthal lasciò spazio all’Homo sapiens. Questa baia è un po' più difficile da raggiungere poichè bisogna camminare lungo un sentiero in pendenza, per il quale è bene essere attrezzati con scarpe adatte.


Oltre alle sue bellezze naturali, Porto Selvaggio vanta una torre che risale al tardo medioevo nota come “Torre Santa Maria dell’Alto”.

Di questa torre si sa che fu una struttura difensiva ma anche un lazzareto e nei secoli si è conquistata nomi come “torre del salto della capra” o “torre della dannata” a causa delle tragiche morti di persone che, si narra, persero la vita gettandosi (o spinti) da questa rupe. Oggi è un punto panoramico da cui scattare luminose fotografie di tutto il parco.

Porto Selvaggio oltre ad essere un’area naturale protetta è legato ad una incredibile storia di coraggio.

E’ la storia di Renata Fonte, assessore alla cultura e alla pubblica istruzione del comune di Nardò (di cui Porto Selvaggio fa parte) che negli anni 80’ durante il suo mandato promosse una modifica al piano regolatore al fine di difendere l'area di Porto Selvaggio dalla speculazione edilizia. In quegli anni il Salento non era ancora una meta turistica come oggi, ma le sue bellezze facevano immaginare un grande sviluppo che all’epoca era fatto principalmente di cemento. Pochi giorni prima dalla seduta nella quale si sarebbe decisa la modifica da lei proposta venne uccisa a colpi di pistola da due sicari. Aveva 33 anni.

A distanza di anni, la battaglia di Renata Fonte è stata certamente vinta ed oggi Porto Selvaggio è un luogo preservato non solo per la sua bellezza naturalistica, ma anche per quella storica.

A questa vicenda sono stati ispirati diversi (“La posta in gioco” e "Una donna contro tutti"), in occasione del 25º anniversario della morte, è stata inaugurata al Parco di Porto Selvaggio una stele in memoria dell'impegno civile e politico di questa donna coraggiosa.

Tra i pini marittimi c’è una targa dedicata a Renata Fonte dall’Otranto Legality Experience

“E sono ancora qui che cerco di scrivere una storia, la mia storia. Ma che cosa scriverò di me, io.. poeta mai nato? Io essere umano che vivo di pane, illusioni, speranze come mille altri, io che volevo cantare l’antico inno della vita. Qualcuno ha fatto tacere la mia voce… ma c’è ancora in sottofondo un motivo di poche note, un ritornello struggente esce da qualche angolo del mio animo e che è il tema musicale di tutto quello che ho dentro”.


Consigli vari:

  • Uno degli ingressi più facili al Parco naturale di Porto Selvaggio da raggiungere si trova a circa 1km da Santa Caterina (località Villa Tafuro), da dove partono diversi percorsi segnalati;

  • Porto Selvaggio è facilmente raggiungibile con il bus 104 da Porto Cesareo, Gallipoli e Lecce. Andando in auto, la si può parcheggiare nell’unico parcheggio a pagamento situato nei pressi della pineta;

  • Per giungere al mare è necessario camminare per qualche chilometro all’interno della pineta, consigliamo quindi scarpe comode;

  • Portare acqua e viveri.

A noi di Passpartù piace molto scovare sempre posti nuovi, ma amiamo anche scoprire storie e condividerle. E voi conoscete luoghi con qualche storia che vale la pena essere raccontata?

Se sì, non siate timidi e scriveteci a partiamo@passpartuviaggi.it, saremo felici di pubblicare storie legate a posti da visitare!

Comments


bottom of page